Palazzo Mozzanica anche noto come Palazzo Varesi, è uno degli edifici storici più importanti di Lodi è situato all'incrocio tra Via XX Settembre con Via Volturno.
L'edificio, risalente al XV secolo, fu edificato per ordine del conte Lorenzo Mozzanica sulle fondamenta di alcune strutture del '300 probabilmente appartenute Giovanni Vignati, signore di Lodi fra il 1403 ed il 1416.
Lorenzo Mozzanica commissionò l'ampliamento dell'edificio gotico, e la sua riqualificazione in senso rinascimentale affidando la direzione del progetto probabilmente all'architetto Giovanni Battagio detto anche Giovanni da Lodi, impegnato in città anche al Tempio dell'Incoronata.
L'edificio ha una struttura organizzata intorno ad un cortile rettangolare interno porticato su due lati consecutivi, con colonne dotate di capitelli ionici e chiuso sul fondo dallo scalone d'onore d'epoca settecentesca. La facciata su strada, tipicamente bramantesca e rinascimentale, si presenta a due ordini separati da un fregio scolpito in cotto. La fascia marcapiano è composta da elementi scultorei, realizzati con la tradizionale tecnica a stampo, ed è decorata con ghirlande e figure mitologiche (tritoni e naiadi si azzuffano vivacemente tra i flutti, alternandosi a tritoni che sostengono ghirlande fitomorfe mentre Nettuno e Proserpina reggono una corona d'encarpi). L'opera decorativa è attribuita ad Agostino de Fondulis, attivo anch'esso a Lodi nella realizzazione della Chiesa dell'Incoronata.
L'ordine inferiore della facciata è costituito da un alto basamento in cotto con cinque finestre a strombo e portale decentrato; l'ordine superiore presenta, disposte irregolarmente, una serie di finestre arcuate incorniciate con motivi archiacuti anch'essi in cotto.
L'ornato del fregio, che insieme al portale, costituisce l'elemento di maggior spicco, rielabora un motivo decorativo proveniente dal repertorio d'orbita mantegnesca ed utilizzato dal De Fondulis anche in altre occasioni (palazzi Trecchi e Ugolani a Cremona).
Le cinque aperture a strombo del piano terra, e ancor più le finestre archiacute con ricche ghiere in cotto del piano superiore, appaiono distribuite in modo irregolare e scarsamente correlato tra loro e con il portale. Sullo spigolo dell'edificio è possibile vedere un grande stemma marmoreo.
Il portale in pietra d'Angera, decentrato nella parte sinistra della facciata e fiancheggiato da due colonne a candelabro ed è arricchito da elementi decorativi: bassorilievi floreali e da quattro medaglioni all'antica con ritratti di profili che confermano l'epoca della realizzazione e rimandano al ruolo che Lorenzo Mozzanica svolgeva; le quattro medaglie sforzesche decorano l'ingresso, di cui le maggiori nei pennacchi dell'arco avrebbero all'interno i busti di Francesco Sforza e sua moglie Bianca Maria Visconti mentre le più piccole nell'entasi delle due colonne sarebbero di Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d'Aragona.
L'interno del piano superiore ospita numerosi affreschi.
Secondo la testimonianza dello storico Giovanni Agnelli il 29 luglio 1509 il re di Francia Francesco I alloggiò nel palazzo.
Fonte: www.comune.lodi.it